Nella prima domenica di Avvento, che provvidenza ha voluto coincidesse con il 171° anniversario di nascita della Madre Fondatrice, la Venerabile Maria Pia della Croce (nata il 2 dicembre 1847 a Capriglia di Pellezzano) la famiglia delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia ha accolto la novizia Hotmauli Situmorang, che nella cappella di Casa Madre ha fatto la sua Prima Professione Religiosa.
Tante le persone presenti per partecipare alla gioia della neo professa e tra questi, importante è stata la presenza di S.E. il Signor Antonius Agus Sriyono, Ambasciatore di Indonesia presso la Santa Sede, che ha fatto sentire alla giovane indonesiana, l'odore di casa.
La celebrazione eucaristica, è stata officiata da don Ciro Sorrentino, Rettore del Santuario di Maria SS. del Buon Consiglio di Torre del Greco ed è stata concelebrata da P. Enzo Di Mauro, parroco della comunità di San Giorgio a Cremano, P. Antonio della Diocesi di Salerno, P. Luigi, P. Bali della Comunità di Materdei, P. Alessandro con i seminaristi teatini e P. Viator.
“Se è vero che c’è una chiamata personale è anche vero che ogni chiamata non è mai personale nella chiesa, ma è sempre per la santificazione del popolo santo di Dio… Questa liturgia della professione semplice è iniziata ieri con la consegna dell’abito che oggi indossi” ha esordito don Ciro dal pulpito, riportando poi proprio un passo della preghiera che ha preceduto la consegna dell’abito “Non permettere che ti presenti a Lui senza opere buone”.
Don Ciro ha poi introdotto il tema dell’Avvento, rifacendosi al Vangelo letto e definendolo un “po’ curioso”. “E’ strano iniziare un anno liturgico così. Di solito quando si inizia si presentano progetti di cose buone… e invece questo Vangelo parla di angoscia di popoli, fragore del mare… è curioso iniziare l’anno con un linguaggio non proprio sereno. Ma il messaggio non è questo, non può mai l’autore della vita, arrivato ad un certo punto, non amare più la vita e non amare più né la creatura né il creato, non è possibile. E allora questo Vangelo va letto in una altra chiave, data da due passaggi - Quando cominceranno ad accadere queste cose alzate il capo… Gesù dice: Alza il capo e cercami” invitandoci all’inizio dell’anno liturgico, a rinnovare i nostri sentimenti al Signore per non rischiare che diventino ripetitivi, per ricominciare un anno nuovo di grazia.
Il secondo riferimento “State attenti a voi stessi, e che i vostri cuori non si appesantiscano”. Con questo ammonimento delicato, il Signore ci invita a non partecipare ai divini misteri e all’incontro con Lui con un cuore appesantito.
Alzare il capo racchiude proprio il senso di cercarlo per evitare che il cuore si appesantisca. Ecco perché l’Avvento è un tempo nuovo, un percorso verso la grande incarnazione.
E questa prima professione che più per provvidenza, che per caso capita in questa data così importante per le Suore Crocifisse, “è il fidanzamento ufficiale con il Signore, il momento in cui Hotmauli comincerà a fare sul serio per il per sempre… all’interno di questo percorso lo Sposo ti chiede - Sii tu presenza di luce”. Perché Hotmauli oggi inizia ad essere luce, per poter riscoprire e far riscoprire Cristo “Questo ci chiede Colui che voi scegliete come Sposo e al quale noi dobbiamo la vita nel ministero… in questo tempo di sconvolgimenti che fanno parte del ciclo della storia, noi abbiamo scelto di essere presenza. Dobbiamo elevare il capo perché abbiamo certezza di qualcuno che è presente nonostante la nostra fatica umana”.
Quindi don Ciro rivolgendosi alla neo professa, l’ha invitata ad essere per gli altri quella luce che permette di alzare il capo. “La stessa scelta di indossare il velo appartiene alla logica dell’appartenenza, significa che tu appartieni a qualcuno, non sei solo qualcosa, ma appartieni a qualcuno e quel qualcuno si chiama Cristo”. E quindi l’invito affinché la sua preghiera possa portare anime a Cristo, nella stessa logica di riparazione di cui la Madre Fondatrice ha avuto ispirazione dal cuore di Cristo “Voi siete adoratrici crocifisse… crocifisse non vuol dire che dovete soffrire, la crocifissione non è solo la sofferenza, ma è l’offerta di sé, dove lui vuole, come Lui vuole, quando Lui vuole”.
Dopo l’omelia, Hotmauli ha pronunciato i suoi voti nelle mani della Superiora Generale, suor Giovanna De Gregorio, sugellando, con un abbraccio alla Madre, la sua appartenenza alla famiglia delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia.
Suor Hotmauli, che è stata la prima suora indonesiana a professare i suoi primi voti in Italia, ha ringraziato infine, con voce rotta dall’emozione, tutti coloro che l’hanno aiutata in questo percorso, che l’ha vista lontana da casa e dalla famiglia, ad affrontare prove non sempre semplici a partire dallo studio della lingua. Al centro dei ringraziamenti, oltre i sacerdoti e le suore crocifisse, i suoi genitori, che lontani non hanno potuto presenziare alla cerimonia, ma che con la preghiera l’hanno tenuta vicina.
La spontaneità della giovane professa hanno stemperato la forte commozione strappando qualche sorriso per il suo “non basta solo parola grazie, però molto grazie. Anche grazie per me perché ho detto si”.
Infine l’invito di don Ciro a suor Hotmauli a fare sua la devozione che Madre Maria Pia ebbe certamente per la Madonna del Buon Consiglio, di cui si può trovare un’immagine quasi in tutte le comunità delle suore crocifisse “Affidati e affidaci a Lei che sarà uno sguardo consolante e strappale il divin consiglio che Ella non farà mai mancare”.
Con l’augurio “fatti santa” si è conclusa la celebrazione.
Laura Ciotola
San Giorgio a Cremano, 2 dicembre 2018